Tarocchi per predire il futuro? No grazie!

Predire il futuro? No grazie

In un articolo precedente, ho spiegato il motivo per il quale non leggo i tarocchi per “predire” il futuro, dunque ti chiederai in che modo ho deciso di leggerli…giusto? 

Quindi come chiedere ai Tarocchi se non li uso per predire il futuro?

In questo articolo cercherò di spiegare qual è la mia visione…ma prima di tutto voglio spiegare brevemente perché non utilizzo i tarocchi per predire il futuro: 

In primo luogo, ritengo che l’atteggiamento di voler sapere cosa ci riserva il futuro riveli una deresponsabilizzazione di fronte alle situazioni della vita, come se fossimo dei semplici spettatori e non i protagonisti. 

Inoltre, occorre tenere presente che se il subconscio viene impattato dalla risposta che riceve, il cervello ha la brutta abitudine di cercare di far realizzare tale predizione. Dunque, come si fa a dire che la realizzazione della profezia sia vera o che invece siamo noi che inconsciamente abbiamo fatto di tutto per farla avverare?

La seconda motivazione è quella del “software interiore”…..che non è altro che un meccanismo di difesa messo in atto quando eravamo piccoli e di cui non abbiamo più memoria. 

Questo meccanismo di difesa, con l’avanzare dell’età non scompare ma continua a “funzionare” anche quando, in realtà non servirebbe più, perché invece di darci del vantaggio ci porta solo degli ulteriori problemi.  

Quindi, secondo me:

il punto su cui focalizzare l’attenzione, è il fatto che sono questi meccanismi a pilotare la nostra vita e noi non ce ne accorgiamo pensando di fare scelte e adottando dei comportamenti, in modo consapevolmente.  

Di solito le domande che vengono poste ai tarocchi sono del tipo: cosa mi accadrà….riuscirò in questo….riuscirò in quello e così via. 

Anche io chiedevo in questo modo fino a….

quando ho cominciato a guardare ai miei problemi non più dall’esterno ma dall’interno….cioè ho iniziato a non dare più la colpa al destino, all’universo che mi rema contro, agli altri ecc…ma a cercare delle risposte dentro di me chiedendomi cosa facessi per avere questo o quell’altro problema.

In sostanza ho preso coscienza che i problemi che avevo dipendevano da me. 

Dunque occorreva cominciare a cercare le risposte nel mio inconscio. 

Questa ricerca mi ha portato a rendermi conto di avere dei “software interiori” e con la psicoterapia a svelarne qualcuno. 

Qui nasce la domanda:  

Se hai preso coscienza che la tua vita esteriore è il riflesso della tua vita interiore e che è pilotata da un meccanismo di difesa interiore, cosa potrà rispondere il tarocco ad una domanda che è focalizzata all’esterno? 

mettiamo che la risposta alla domanda del tipo : “riuscirò a…..” sia positiva, ovviamente sarai contenta/o.

Ammettendo che tu continui ad impegnarti nel tuo progetto, non avviene ciò che è stato predetto….come mai?  

La mia esperienza mi ha fatto arrivare alla conclusione che la risposta del tarocco appartiene alla categoria delle potenzialità, ossia che puoi farcela in quello che chiedi ma a condizione che tu ti evolva.  

E in che modo? 

Beh…il primo è quello di prendere coscienza del meccanismo inconscio che ti rema contro. Questo approccio comporta una interazione con te dove saranno importanti le domande che il tiraggio suggerirà.

Questo aspetto porterà inevitabilmente a volgere lo sguardo dentro di te, laddove in realtà giacciono le risposte che cerchi. 

Dunque chiedere ai Tarocchi:

incontrerò l’uomo o la donna con cui instaurare un rapporto duraturo” non è la stessa cosa che chiedere: ”come mai ho difficoltà ad incontrare l’uomo o la donna con cui instaurare un rapporto duraturo”. 

E’ un ribaltamento completo di visione. 

Questo è il motivo per il quale non utilizzo i tarocchi per predire il futuro.

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