Esatto…hai capito bene…io non pratico la cartomanzia ma la tarologia. Mi spiego meglio, la tarologia, (termine coniato da A.Jodorowsky), opera a livello introspettivo mentre la cartomanzia opera a livello predittivo.
Dunque, io utilizzo i Tarocchi di Marsiglia come strumento per la conoscenza di sé.
Nonostante la sua grande potenzialità introspettiva, molti vedono nei tarocchi solo ed esclusivamente uno strumento divinatorio che permette di “predire il futuro”. Questo significa sottovalutarlo e negare la sua dimensione fondamentale.
Un piccolo accenno alla filosofia delle arti divinatorie
Le arti divinatorie tradizionali come i Tarocchi di Marsiglia, l’astrologia occidentale e orientale e anche l’I Ching possiedono un carattere esoterico. Nella definizione originaria, l’arte divinatoria, costituisce un supporto all’introspezione che invita la persona a cercare la luce in sé stessa; infatti, il loro oggetto principale è la conoscenza di sé e non l’utilizzo a scopi predittivi.
In origine le arti divinatorie appartenevano ai saggi e agli uomini di scienza ma, progressivamente l’utilizzo si è democratizzato allargandosi al grande pubblico.
Questa popolarizzazione ha comportato una volgarizzazione che è andata a discapito della qualità.
Secondo la tradizione, le arti divinatorie non rientrano nell’ambito del fatalismo. Non si tratta, quindi di utilizzarle per scoprire un qualsiasi destino, quanto quello di mettere in luce le costruzioni consce ed inconsce di ognuno.
In generale, i consultanti hanno la sensazione di subire gli eventi, di essere sfortunate vittime di una sorte ingiusta, pedine impotenti di un fato implacabile. Questo sentimento è legato al mancato riconoscimento del proprio potere e all’ignoranza della legge di causalità.
La loro filosofia insegna che l’uomo è artefice della propria vita e il loro scopo è restituire a ciascuno la possibilità di essere padrone della propria esistenza.
Queste persone cercano la loro vita nei tarocchi, nell’astrologia o nella chiaroveggenza, come se l’esistenza fosse già determinata, tracciata e scritta in modo indelebile. Nella ricerca di alleviare le proprie angosce ed avere un conforto mentale, gli individui preferiscono spesso le false certezze all’incertezze autentiche.
La missione delle arti divinatorie non è quella di mantenere la persona in uno stato di sottomissione, incomprensione e ignoranza ma di farla accedere alla padronanza e alla conoscenza.
In tal modo scoprire il futuro non significa compiere un atto di magia bensì far apparire i frutti di un lavoro sotterraneo. L’avvenire deriva dal presente nello stesso modo in cui il presente deriva dal passato.
Quindi, lo scopo di questo utilizzo è quello di illuminare il consultante sul suo potenziale e non sui presunti sviluppi del suo futuro.
La domanda pertanto cambia formulazione, da quella fatalista e deresponsabilizzante, (che cosa mi accadrà), a quella matura e responsabile, (cosa posso fare per…).
CURIOSITÀ
Lo sapevi che il cervello, se impattato da un determinato responso farà di tutto per realizzare tale responso? Quindi, quanto si può essere sicuri che la concretizzazione dell’evento sia dovuto al “destino” e non al fatto che, inconsciamente, abbiamo fatto di tutto per farlo avverare?
Approfondisci ulteriormente l’argomento in questa pagina Differenza tra Tarologo e cartomante